Quando ho trovato questo simpatico gruppo su facebook e ho letto le caratteristiche della sindrome che descrive.... ho dovuto ammettere di esserne ormai, irrimediabilmente, affetta.
La sindrome:
Hai in casa tre cassapanche di cedro, svariati cassetti, cinque credenze e ancora ti manca spazio per organizzare lana e ferri.
Quando vai in vacanza devi pianificare in anticipo l'itinerario in base ai negozi di filati della zona
Il tuo mantra è diventato "una sola riga di più".
Hai sei progetti in corso
Stai programmando i prossimi sei progetti.
Ogni giorno guardi Ravelry per mettere in coda altri duemila progetti.
Ogni volta che trovi un nuovo pattern sgrani gli occhi e pensi: "ah questo lo devo assolutamente fare!"
Hai più lana di quanta tu ne possa lavorare in tutta la vita.
I tuoi occhi vedono così sfocato che avresti bisogno di una lente di ingrandimento 8x per vedere il modello ma vai avanti comunque.
Per i tuoi amici sei "la nonna".
Ti sta per venire il tunnel carpale da ferro.
Oltre alla tua solita borsetta ne hai una extra dedicata al knitting.
Non puoi andare al mercato, o in un negozio di lana senza comprare almeno un gomitolo.
Prima di comprare quel gomitolo ti eri detta che non avresti comprato nulla.
Stai ridendo sotto ai baffi leggendo le ultime due righe perché ti succede almeno una volta a settimana.
Nella tua cronologia internet ci sono blog e siti che parlano di knitting e di lana.
Dimentichi di preparare la cena a tuo marito ma mai di andare avanti col lavoro.
Se ti senti chiamata in causa da queste poche righe sei una lanista quasi anonima. Non preoccuparti, non è curabile e la cosa andrà solo peggiorando, quindi fai un bel respiro profondo, prendi i ferri e vieni alla prossima riunione
I diritti del malato:
I diritti del malato:
1. Il diritto di avere la casa piena di lana.
2. Il diritto di dire che non comprerai più lana.
3. Il diritto di comprare ancora lana, tanta lana, anche si ha la cantina piena.
4. Il diritto di finire il giro, e poi quello dopo, e quello dopo ancora.
5. Il diritto di guardare i maglioni e i cappelli delle ragazze in coda al supermercato per capire se è fatto a mano, che pattern è, se c'è su ravelry, se è free.
6. Il diritto di scaricare ancora pattern. La nostra è una bulimia atipica. Non combattiamola
7. Il diritto di cominciare mille lavori insieme.
8. Il diritto di comprare ferri online dall'america.
9. Il diritto di partire con una valigia in più. Sia mai che là dove andiamo ci sia un negozio che vende un filato introvabile in Italia.
10. Il diritto di pianificare il viaggio in base ai negozi di filati.
11. Il diritto di occupare il divano per sferruzzare.
12. Il diritto di comprare un'altra rivista di maglia.
14. Il diritto di farsi fotografare con le proprie creazioni. ora.
15. Il diritto di stare su Ravelry per delle ore.
simpaticissimo!!!
RispondiEliminaah ah mi viene da ridere perchè è proprio così che va il nostro mondo.Proprio una settimana fa nel mercato del mio paese,mentre ero di testa in una bancarella troppo figa,piena di pietre e ganci di ogni genere,ho perso più di mezz'ora a scavare e mentre scavavo veniva fuori un'idea!al momento del pagamento il tipo mi ha perfino fatto lo sconto sulle maree di ciondoli e ganci vari che avevo preso e quando gli ho steso la mano con i soldi contati lui con un cenno della testa mi ha fatto capire che bastava solo la carta!!sono corsa a casa a montare la mia collana!!
RispondiEliminabuon iniziodi settimana
tra cocotte di cucina e lana non ho più posto! solo che per me ci vuole anche il diritto a non finire mai un lavoro... leggendoti magari mi decido finalmente!
RispondiEliminaCiao!
Ciao, sono capitata nel tuo blog e mi sono molto divertita. Nei tuoi post traspare tutta la freschezza dei tuoi anni. Mi piace e rimango!
RispondiEliminaA presto...
Silvia