lunedì 29 giugno 2009

Frolla al grano saraceno


Considerato ormai che sfornare è una dipendenza e che continuerò ad accenderlo per tutta l'estate, credo di aver scoperto la mia frolla preferita.
E', come dice mio papà, bella "ròsga" cioè grossolana, granulosa, sbriciolosa, il mio ideale di dolce come ormai sapete.
Per me l'ideale è usarla per una crostata, in particolare con una marmellata brusca, perfetta con le prugne o anche la classica accoppiata grano saraceno - frutti di bosco, e poi volendo si potrebbe calare ancora un po'la quantità di zucchero per ottenere un dolce-meno dolce-più salutare ma ugualmente gustoso.
Da sola, per biscotti o affini, per chi non è abituato potrebbe non essere un gran che, però preparandola con l'aggiunta di un cucchiaino di lievito diventa meno carica e va bene anche per questo.
Da cruda, anche se ho usato metà farina bianca, è praticamente completamente marrone, ma da cotta prende un bellissimo colore dorato, screziato dai tipici puntini più scuri.

Il grano saraceno (sarrasin, buchwheat, alforfon, buckweizen), a dispetto del nome, non ha nulla a che vedere con il grano. Appartiene infatti alla famiglia delle poligonacee e non delle graminacee. Si distingue dai comuni cereali per l'elevato valore biologico delle sue proteine, che contengono gli otto amminoacidi essenziali in proporzione ottimale, mentre i cereali "veri"si mostrano più carenti in alcuni di questi. E' una buona fonte di fibre e di minerali, soprattutto manganese emagnesio. Ha un indice di sazietà abbastanza elevato, caratteristica comune a tutti i cereali in chicchi.

Originario della Siberia e della Manciuria venne introdotto in Europa intorno al 1400-1500 attraverso la Russia secondo alcuni o, secondo altri tramite la Grecia ad opera dei Turchi (appunto, saraceni). Fino a qualche decennio fa la sua coltivazione era molto diffusa in Europa, oggi è in calo a causa della sua poca produttività e della individuazione di una nuova pianta da cui poter estrarre un principio attivo che prima lo rendeva utilssimo per la produzione di determinati mediciali. In Italia le coltivazioni consistenti sono oggi limitate ad alcune zone dell'arco alpino, in particolare Bolzano e Sondrio.
In cucina: Il grano saraceno è disponibile quasi esclusivamente confezionato, soprattutto nelle erboristerie e nei negozi di cibo biologico, mentre la farina è più facilmente reperibile anche in medio-grandi supermercati ben forniti. E' privo di glutine, quindi è adatto per i soggetti celiaci. In chicchi, si consuma principalmente nelle minestre. La farina invece è piuttosto diffusa poiché è l'ingrediente fondamentale nella preparazione della polenta taragna, dei Pizzoccheri della Valtellina, della Soba giapponese e dei Bliny russi. La farina è usata anche nella preparazione di dolci, spesso in accostamento a marmellate di frutti di bosco o frutti di bosco freschi, tipici dell'Austria e dell'Alto Adige.

Pasta frolla al grano saraceno


farina di grano saraceno 150g
farina 00 150g
burro 150g
zucchero di canna 120g
uova 1 e 1 tuorlo
scorza d'arancia grattugiata
vanillina 1 bustina

Preparare la pasta frolla riducendo a un composto sabbioso le farine con lo zucchero e il burro freddo a pezzetti, usando un coltello oppure il robot. Aggiungere la vanillina e la scorza d'arancia. Aggiungere poi le uova e impastare rapidamente. Prima di utilizzare lasciare minimo mezz'ora in frigorifero.

4 commenti:

  1. Ciao Sara, la tua ricetta è davvero perfetta per me :-) Ho giusto della farina di grano saraceno da consumare :-).Sembra davvero ottima :-)

    Un bacione

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  2. Sai che non ho mai provato la farina di grano saraceno?? Devo rimediare e questo mi sembra un ottimo consiglio!

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  3. Eh, ti capiamo benissimo! per noi il caldo è irrilevante rispetto al piacere di scaldare in forno!
    proprio particolare il sapore di questa frolla!
    un bacione

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  4. deliziosa questa corstata poi con il grano saraceno ancora piu stuzzicante!!bacioni imma

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