La cucina di casa italiana è cambiata di più negli ultimi trent'anni che nei due secoli precedenti. Si pensi alle tecniche nuove, come il teflon, che ha permesso praticamente di eliminare i grassi. Si pensi a come sono cambiati i prodotti, sempre nuovi e numerosi, si pensi alla frollatura della carne e alla comparsa dei pesci, al sottovuoto e alla porzionatura fatta all'origine. I libri di cucina se ne sono accorti poco. Vittime della mistica della Tradizione e del Territorio, continuano a proporre gli stessi piatti, con gli stessi ingredienti, la stessa (presunta) cucina regionale di una volta che non esiste più, tirando inevitabilmente la volata ai 4 salti in padella che spopolano. "Cuochi si diventa" è un libro diverso. Per quattro motivi: 1. Considera sempre la nuova offerta degli ingredienti, i prodotti veramente disponibili in un buon negozio o al supermercato. 2. Affronta i passaggi reali legati oggi alla cottura, dall'utilizzo delle basi a tutti i trucchi per semplificare e velocizzare l'esecuzione, migliorando al contempo i risultati. Il metodo contro l'improvvisazione. 3. Tutte le ricette sono ghiotte e interessanti, ma assolutamente semplici, alla portata di qualunque appassionato. Le lavorazioni complesse sono bandite. 4. È scritto con levità e gusto del racconto. Ed è condito - ça va sans dire - con aneddoti, avvertimenti scherzosi, citazioni.
Queste sono le poche frasi stampate sulla quarta di copertina di un libro che è stato il mio primo libro di cucina, quello da cui è partito tutto. Il caro, vecchio Cuochi si diventa.
E ogni volta che lo riprendo in mano mi pongo sempre la stessa domanda: ma riuscirò mai, nel corso di tutta la mia vita, a provarle tutte ste ricette? (tranne il brodo di sassi)?
Solitamente aborrisco i libri di cucina senza foto, non ne vengo attratta ne riesco a fidarmene. Ma in questo caso non so perchè a intervali regolari ci ricasco, e lo amo sempre di più. Forse perchè molte ricette sono veloci, adatte per tutti i giorni, non lo so. Forse semplicemente perchè lui, Allan Bay, è veramente un genio a suo modo.
Questa viene da li, con la sola differenza che non trovando le cime di rapa ci ho messo i miei amati cavoletti.
Tagliatelle cavoletti, acciughe e uvetta
tagliatelle all'uovo 180g
8 cavoletti di bruxelles
olio, aglio
una manciata di uvetta
2 filetti di acciuga sott'olio
sale e pepe
pecorino stagionato
Lessare i cavoletti per 15 minuti in acqua bollente salata poi dividerli in quarti e farli saltare in una casseruola con un filo d'olio, 1 spicchio d'aglio, una manciata di uvetta ammorbidita in acqua tiepida per 20 minuti e poi strizzata e i filetti di acciuga spezzettati. Regolare di sale e pepe. Cuocere le tagliatelle per 5 minuti scarsi, poi saltarle insieme al condimento per un minuto. Prima di servire spolverare di pecorino grattugiato.
ciao sara!
RispondiEliminabuongiorno e buon appetito!
ragazza mia che botta di fame.....
un abbraccio e, ci sentiamo prima di domenica per farci gli auguri??!!
Ciao cara...un piatto meraviglioso!!! racchiude tutti i sapori del Sud!!!! un bacione
RispondiEliminaBellissimo piatto...complimenti ed 1 forte abbraccio...:-D
RispondiEliminaMa quanto ci piacciono i cavolini!!! e questa pasta è divina con il dolce dei cavolini e il saporito di acciughe ed uvette!!
RispondiEliminabuonissima!!
baci baci
eheheh il brodo di sassi mi ha incuriosita parecchio quando l'ho letto!Però poi ho subito pensato all'acqua inquinata dei mari....
RispondiEliminail libro piace molto anche a me :)
il brodo di sassi???
RispondiEliminaSono curiosa....
Questa pasta è spettacolare!
i colori di questa pasta sono meravigliosi e già così me la mangerei subito gl ingredienti poi sono speciali!!!
RispondiElimina@Alem secondo Allan Bay il brodo di sassi veniva preparato dai marinai greci la sera, quando tiravano in secco le barche. Praticamente si fanno bollire dei sassi porosi raccolti in riva al mare con abbondanti erbe aromatiche in acqua piovana (!). Lui dice che è più saporito di quanto si possa immaginare...mah..
RispondiEliminai libri di ricette senza foto, un po' d'antan, invece sono molto affascinanti... io adoro il mio libro di frate indovino, con qualche disegnuccio e neanche mezza foto :-) questa ricetta è speciale carissima!
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